
«È con questo scopo e cioè quello di divulgare la molteplicità delle competenze – dice il tenente colonnello Angelo Battista Roseti, comandante del Reparto che opera all’interno del Parco Nazionale della Sila attraverso 7 stazioni (3 in provincia di Cosenza, 2 su Catanzaro e 2 su Crotone) –che abbiamo pensato a tali corsi di aggiornamento: desideriamo che tutti quanti possano collaborare ad aiutarci a preservare il territorio».
Sensibilizzare, dunque, e “addestrare” alla salvaguardia dell’aria protetta calabrese. «In particolare – aggiunge Roseti –, i corsi teorici sono previsti in videoconferenza e ad essi seguono vere e proprie uscite “in campo”, pensate, per l’appunto, per i militari del Reparto PN Sila, per i funzionari e gli impiegati del Parco e, ancora, per tutte quelle amministrazioni, associazioni e guide che sono impegnate quotidianamente nel monitoraggio, nel soccorso e nella promozione dell’area protetta».
Nasce, inoltre, a gennaio scorso, con l’approvazione del Piano Operativo siglato dal Reparto e dall’Ente Parco Nazionale della Sila, l’idea stessa del corso. Corso dal quale emerge la volontà condivisa di collaborare secondo il cosiddetto «principio dei vasi comunicanti». Le due amministrazioni, infatti, metteranno le rispettive competenze al centro dei momenti d’aggiornamento. «In altri termini – spiegano il presidente e il direttore dell’Ente Parco Francesco Curcio e Domenico Cerminara -, operatori dell’Ente (naturalisti, forestali, agronomi, ingegneri e tecnici) trasferiranno il loro bagaglio nozionistico al Reparto e, viceversa, farà il Reparto, con lo scopo, naturalmente, di condividere conoscenze».
Pertanto, sarà un autentico network a venire progressivamente costruito, in modo che tutti, trovandosi nella situazione di dover o volere intervenire a tutela dell’ambiente, possano farlo tramite efficaci e appropriati strumenti.
Alcune lezioni ed uscite di campo sono già state tenute: gli argomenti principali hanno riguardato le basi teoriche di cartografia e l’utilizzo dei GPS e, in questo caso, la docenza è stata fornita dalla collaborazione con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico nella persona dell’architetto Leo Vadalà, il quale ricopre, per il Corpo, la figura di Coordinatore delle Operazioni di Soccorso, riferibile al protocollo per le ricerche delle persone disperse in ambienti montani e impervi (adottato dalla Prefettura di Cosenza).
Le prime giornate formative sono anche state svolte con la collaborazione della Polizia Provinciale di Cosenza nella persona dell’ornitologo della LIPU e scrittore Gianluca Congi, che ha presentato un compendio sul riconoscimento di circa 60 specie di uccelli, tratto dalla seconda edizione del libro di prossima pubblicazione e contenente circa 180 specie di uccelli presenti nel Parco Nazionale della Sila. É stata anche svolta un’uscita in campo nell’area “Ariamacina”, condotta con il supporto dell’ornitologo dell’associazione “Stazione ornitologica calabrese” Salvatore Urso. Uscite precedenti hanno visto sul campo le naturaliste dell’associazione “Geco” Enza Fava e Milena Provenzano per il monitoraggio in atto in tutta Italia del lupo. Grande attenzione hanno infine riscosso la lezione e le uscite in campo dei naturalisti Giacomo Gervasio e Francesca Crispino, che hanno spiegato come eseguire i campionamenti delle fatte dei lupi e come utilizzare al meglio il fototrappolaggio per monitorare i grandi carnivori.
Le prossime lezioni riguarderanno tra le altre cose (coinvolgendo ancora una volta il CNSAS e l’associazione delle Guide Parco) l’utilizzo dei GPS e dei cellulari per la movimentazione sicura in montagna, le previsioni meteo e nozioni di orienteering.

Chiunque desideri ricevere ulteriori notizie per la partecipazione ai corsi può farlo contattando l’Ente Parco Nazionale della Sila e il Reparto dei CC Forestali.