Il mio viaggio in Calabria tra tradizione e gusto

Un morso al sapore –    Dicembre per me periodo fantastico in montagna sopratutto perché comincia l’antico rito dell’uccisione del maiale e quindi periodo di frittule una preparazione tradizionale in tutta la Calabria.

Nelle parti più basse però si effettua nel mese di gennaio in montagna si anticipa.

Un vecchio detto dice che del maiale non si butta niente quindi le parti più nobili vengono utilizzate per preparare salumi invece gli scarti , le ossa, le orecchie , i piedi ed altri parti di scarto danno vita ad un piatto per me buonissimo che si prepara qualche giorno dopo la preparazione dei salumi.

Sto parlando proprio delle frittule , e questo il momento dove si prende la quadara, pentolone molto grande di rame stagnato , dove si inseriscono tutti gli scarti citati prima e si cuociono come tradizione vuole sotto delle braci di carbone per ore ed ore.

Non è facile preparare le frittule poiché bisogna seguire un ordine preciso per inserire mammano che la cottura va avanti i vari pezzi così da ottenere il giusto sapore. La ricetta non è facile ed e per questo che richiede tecnica e maestria , essa di tramanda ormai da generazioni in generazioni.

Per custodire questa tradizione si è formata anche la confraternita della frittula calabrese, che ormai da anni celebra questo antico rito nel periodo invernale. 

Una figura importante è il frittularo colui che la prepara seguendo tutti i passaggi donandogli il giusto gusto e la giusta sapidità come la tradizione vuole.

Dopo tanto aspettare finalmente si degusta questo piatto , abbastanza calorico , ma dal gusto unico e imperdibile. Un piatto che oltre a riscaldare il cuore e l’anima a dietro tratta tradizione e tecnica.
Io vi do appuntamento al mio prossimo articolo.

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